Veduta portuale al chiaro di luna
Giovanni Grevenbroeck, detto il Solfarolo (Paesi Bassi, 1650 ca. – Milano, post 1699)
Giovanni Grevenbroeck, detto il Solfarolo (Paesi Bassi, 1650 ca. – Milano, post 1699)
Veduta portuale al chiaro di luna
Olio su tela
cm 70 x 132
In cornice 86 x 146 cm.
Apparati critici: Expertise di Emilio Negro.
Siamo lieti di presentarvi questa piacevole veduta costiera notturna illuminata dalla fredda luce lunare, ed ambientata in un porto fantastico dall’atmosfera quasi surreale, resa affascinante dall’uso di tinte quasi monocrome con caratteristica intonazione prevalente bruna addolcita da riflessi dorati.
La marina è organizzata sul sapiente accostamento di dati realistici con altri di pura fantasia, e quindi si caratterizza per le alture ripide, le costruzioni immaginarie, le numerose imbarcazioni e la presenza di molti personaggi impegnati nelle proprie attività. Tale scelta compositiva riecheggia le opere dei numerosi artisti nordeuropei attivi in Italia nel corso del XVII secolo - da Pieter Mulier (il Cavalier Tempesta) ad Adriaen van der Cabel tanto per citarne un paio - che diffusero un’alternativa al vedutismo classicista, accostando alla visione realista dettagli frutto della loro immaginazione.
Tutti questi elementi - uniti alle inconfondibili nuvole dai tipici valori atmosferici, cromatici e luministici - consentono di collegare il nostro dipinto al corpus pittorico di Giovanni Grevenbroeck (Paesi Bassi, 1650 ca. – Milano, post 1699), capostipite della famiglia di pittori originari dei Paesi Bassi.
Il dipinto esprime tutte le caratteristiche stilistiche e pittoriche delle sue opere, in uno dei soggetti preferiti dalla sua celebre bottega: la scena ambientata in un porto fantastico è la più tipica del suo repertorio sempre a metà tra la descrizione figurativa ed il capriccio.
Dopo l'apprendistato compiuto nelle Fiandre, Giovanni Grevenbroeck giunge in Italia, precisamente a Roma, ricevendo numerosi commissioni dalle grandi famiglie nobili, come i Colonna. Il soggiorno romano è però una breve parentesi della sua carriere, che si svolgerà in gran parte a Milano, dal 1672, dove trascorse gran parte della sua vita dipingendo paesaggi e marine all'alba e al tramonto di grande successo, segnalate negli inventari delle quadrerie locali più importanti dell'epoca.
Le sua numerose composizioni rievocano, come accade anche nella tela in esame, anche le qualità del paesaggismo romano seicentesco, vivacizzato tanto dagli esemplari nordeuropei di Claude Lorrain che da quelli italici centroitaliani alla Salvator Rosa, con la particolarità di rendere i suoi scorci portuali come fiammanti vedute che affidano alla componente luministica il compito di evidenziare i dettagli naturalistici con le sue tipiche intonazioni atmosferiche.
Per convincersi dell'attribuzione basterà dunque confrontare la tela con la gran parte del suo corpus pittorico, in particolare le marine all'alba e al tramonto di Chateauroux (Musée Bertrand) o, ancor più, i Porti di mare di Alençon (Musée des Beaux-arts et de la Dentelle), opere talvolta attribuite all'uno o all'altro dei suoi figli, ma riconducibili a Giovanni grazie ai più recenti approfondimenti della prolifica operosità di questa attiva famiglia di vedutisti seicenteschi.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera è completata da una cornice antica ed è venduta corredata di certificato di autenticità e garanzia.
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È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
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