Trionfo di Bacco
Jean Jacques Spoede (Anvers 1680 - Paris 1757)
Jean Jacques Spoede
(Anvers 1680 - Paris 1757)
Trionfo di Bacco
Olio su tela
66 x 83 cm.
In cornice 84 x 101 cm.
In questo affascinante dipinto, attribuibile a Jean Jacques Spoede (Anversa, 1680 – Torino, 1752), ci troviamo immersi nel cuore pulsante di un baccanale, una festa pagana in onore di Bacco, dio del vino e dell’ebbrezza, una celebrazione dionisiaca che mescola sensualità, mitologia e gioia sfrenata.
Si tratta di un soggetto affascinante, che trae origini antiche, precisamente dalle celebrazioni propiziatorie che si svolgevano al termine del raccolto dell'uva come rito di ringraziamento e convivialità per coinvolgere la comunità agricola con balli e canti, spesso accompagnate da rappresentazioni teatrali dedicate alla venerazione di Bacco, per i suoi legami ancestrali con il dio romano del vino.
Pittore fiammingo attivo in Italia, Spoede è noto per la sua capacità di fondere la precisione nordica con l’eleganza e la teatralità del barocco italiano. Trasferitosi a Torino, lavorò per la corte dei Savoia, distinguendosi per le sue scene mitologiche e allegoriche, e il nostro dipinto ne è un perfetto esempio: raffinato, colto, ma anche sorprendentemente sensuale.
Un suo dipinto molto simile per soggetto e dettagli è attualmente esposto al National Museum di Poznań, dipinto tra il 1720 ed il 1730 (olio su tela, 120 x 160 cm., https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Spoede_Bacchanals.jpg). *
L’immagine ci regala una visione opulenta e vivace, con un’opera che esalta la bellezza del corpo, la gioia dei sensi, e la libertà dello spirito, in una vera apoteosi del mito di Bacco, restituendo allo spettatore un universo senza tempo, dove mito e natura, arte e desiderio si fondono in un abbraccio eterno.
Al centro della composizione vediamo un monumentale barile di vino ornato di tralci di vite, che rievoca un altare profano, attorno al quale si sviluppa un’esuberante danza di corpi, accompagnata dalla musica di flauti e tamburelli. Corpi seminudi e figure mitologiche, con satiri e ninfe, si intrecciano in un turbinio di movimento, musica e piacere. Un satiro al centro, incoronato di pampini, solleva la coppa al cielo in un gesto estatico, evocando lo spirito di Bacco, celebrando il vino come linfa divina.
A terra, bambini sia satiri che umani, giocano tra grappoli d’uva, personificando l’innocenza perduta nella lussuria dei sensi, e giocando con un leopardo, allusivo all'energia selvaggia e primordiale che caratterizza queste feste.
L’ambientazione è lussureggiante: una natura rigogliosa abbraccia una fontana architettonica sullo sfondo, quasi un tempio dimenticato, ora rinato nel tripudio dionisiaco. Una luce dorata, tipica della pittura barocca, accarezza i corpi e i volti, esaltando la sensualità e l’euforia del momento.
Tale scenografia fa da portale immaginario tra mondo terreno e sfera mitologica: sul lato sinistro infatti alcuni contadini con ceste traboccanti d’uva, frutto della vendemmia, assistono alla scena, con stupore o venerazione, suggerendo il legame tra la vita quotidiana e la dimensione mitologica, tra sacro e profano.
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Jean Jacques Spoede (1679–1757) - Baccanale
Olio si tela, 120 cm x 160 cm
National Museum in Poznań

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera è completata da una piacevole cornice in legno dorata e viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati. Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!
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