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Tobiolo e l’Angelo

Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa – post 1548) Seguace

Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa – post 1548)
Seguace di
 
Tobiolo e l’Angelo

olio su tela
63 x 76 cm.
In cornice 77 x 90 cm.
D25-059 IN ANTEPRIMA richiedi informazioni

Proponiamo con piacere questo pregevole dipinto, raffigurante l’Arcangelo protettore Raffaele con il giovane Tobiolo, che riprende il dipinto di Giovanni Gerolamo Savoldo (olio su tela, 120x160 cm.), uno dei grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, databile intorno al 1527 ed oggi conservato nella Galleria Borghese di Roma [1].

In particolare l’opera, qui riproposta con grande carattere ed ottima qualità, ha per soggetto l’Arcangelo Raffaele mentre protegge con le sue grandi ali ed indica la retta via al fanciullo Tobiolo: il senso di tale iconografia ripresa dalla Bibbia (Tb 5, 4-8) ha assunto nel tempo un significato più esteso, finendo così per diventare l'emblema dell’anima umana protetta dal proprio angelo custode.

Il soggetto, particolarmente popolare nell'arte rinascimentale per il suo potente valore spirituale, è qui reso in modo sublime da Giovan Girolamo Savoldo (circa 1480 - post 1548), che non a caso viene considerato uno dei pittori più misteriosi e affascinanti del suo tempo, capace di fondere con grande poetica la cultura figurativa lombarda con le suggestioni e il colorismo della pittura veneta.

Nato a Brescia, ma attivo soprattutto a Venezia, converte infatti le sue origini con uno stile fortemente influenzato dalle contemporanee soluzioni tizianesche, tra cui l'uso di colori squillanti a fingere l'effetto di una fonte luminosa che dal fondo del dipinto investe l'angelo e pone in penombra il volto del giovane.

Tale espediente della luce, utile all'artista per esprimere le sue straordinarie capacità pittoriche e che ritroviamo anche nella nostra tela, restituisce ai panneggi una consistenza lucida e a tratti metallica, accentuandone i colori e le profonde pieghe.

La magistrale tecnica giocata su una luce fredda dagli effetti quasi surreali conferisce ai drappeggi, qui evidentissimi soprattutto della veste dell'angelo, una lucentezza argentea che le rende quasi bagnata, diventando uno dei tratti distintivi della poetica dell’artista e che raramente sarà eguagliato dai suoi contemporanei.

[1] Savoldo Giovanni Gerolamo (1480 Ca./ Post 1548), Tobiolo e l'angelo
ca 1530 - ca 1530, 120 x 160 cm.
Villa Borghese Pinciana, Roma



INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!

Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

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