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San Michele Arcangelo

Giuseppe Marullo (Orta di Atella 1615 – Napoli 1685)

Giuseppe Marullo
(Orta di Atella 1615 – Napoli 1685)
- bottega di Massimo Stanzione (1585 - 1656) -

San Michele Arcangelo sconfigge il demonio


Olio su tela
138 x 92 cm
In cornice 153 x 107 cm.

Provenienza: Collezione privata, Milano
D23-069 Venduto richiedi informazioni

Di grande carattere ed eccellente qualità, questa preziosa pala del Seicento raffigurante San Michele Arcangelo che sottomette il demonio, è opera di un talentuoso pittore attivo a Napoli nel pieno Seicento, che si distingue per un linguaggio barocco particolarmente potente, solenne e spettacolare.

Per quanto concerne la destinazione originaria, il formato della tela lascia immaginare che fosse destinata alla devozione privata dei committenti, certamente incastonata in un altare di una cappella privata.

La composizione è davvero magistrale, presentando uno schema iconografico consolidato, con l’Arcangelo Michele, raffigurato come un giovinetto di rara bellezza, riprendendo l'immagine classica del guerriero armato, con una semplice tunica ed un elmo piumato sul capo. Forte e delicato al tempo stesso, con le ali spiegate si protegge grazie ad un’imponente scudo, mentre alza la spada pronto a sferrare il colpo della vittoria all’angelo ribelle, disteso ai suoi piedi.

Sullo scudo il monogramma della locuzione latina ‘Quis sicut Deus?’ (letteralmente "chi è come Dio?”), domanda retorica attribuita all'Arcangelo, alla guida delle schiere degli angeli fedeli a Dio, che pronunciò contro gli angeli ribelli guidati da Lucifero, quando questi mise in discussione il potere di Dio.

I morbidi panneggi avvolgono il corpo dell'angelo con un intenso classicismo, dove un'equilibrata composizione concentra l’attenzione dell’osservatore al suo volto angelico, impassibile e definito da forme morbide e dolci, che contrasta con la posa contorta e con l'espressione malevola di Lucifero.

La scena esalta le figure dei due antagonisti in lotta che emergono, egualmente illuminati, dal tipico fondo scuro facendo risaltare l'anatomia dei corpi, sebbene l'uso del colore evidenzia prepotentemente la figura dell'arcangelo.

I caratteri stilistici del dipinto mostrano la sua appartenenza alla cultura figurativa napoletana del pieno Seicento: i dettagli ci conducono a circoscriverne la paternità all'ambito di Massimo Stanzione, uno tra i più importanti pittori del XVII secolo a Napoli, illustre caposcuola che ha plasmato fortemente l’ambiente pittorico partenopeo a lui succeduto.

In particolare, a nostro giudizio l’esecuzione della nostra tela può essere agevolmente assegnata a Giuseppe Marullo (1615 – 1685), tra i migliori allievi e poi collaboratori dello Stanzione.

Nel dipinto in esame possiamo rilevare la forte eredità stilistica del nostro pittore verso il suo maestro, come lui fortemente influenzato dalla tradizione classicista della scuola pittorica emiliana, in particolare dal bolognese Guido Reni, che ben si amalgamano con le tematiche diffuse dal Caravaggio, mitigandone il violento realismo con valori di bellezza e grazia; tale aspetto raggiunge qui il suo apice nel volto efebico del Santo, che ritroviamo quasi ricalcato in altre composizioni del Marullo (si confronti, ad esempio, il volto della fanciulla in primo piano del dipinto ‘Loth e le figlie’, in collezione privata Napoli, imm.1).

Il sapiente effetto del chiaroscuro, che aggiunge volume e sostanza al corpo che emerge dall'oscurità, è ben unito ad un brillante impasto cromatico, con il rosso intenso del mantello di San Michele, dalle eleganti pieghe sinuose, che attraversa scenograficamente tutto il lato sinistro della tela e dona vivacità alla tela.

Imm.1: Giuseppe Marullo, Loth e le figlie’, Collezione privata Napoli



INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto completo di una piacevole cornice dorata ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!


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