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Moltiplicazione dei pani e dei pesci

Angelo Solimena (Canale di Serino 1629 - Barra, 1716)

Angelo Solimena
(Canale di Serino 1629 - Barra, 1716)

Moltiplicazione dei pani e dei pesci

Olio su tela
60 x 102 cm.
In cornice 76 x 116 cm.

Opera corredata da expertise del Prof. Emilio Negro
D25-107 IN ANTEPRIMA richiedi informazioni

Il dipinto rappresenta il miracolo della ‘Moltiplicazione dei pani e dei pesci’, episodio biblico narrato in tutti e quattro i Vangeli ed uno degli avvenimenti più emblematici del ministero di Gesù.

L’iconografia utilizzate per il nostro dipinto trae ispirazione da S.Giovanni (6, 1-13), in cui si narra che Cristo, accompagnato dai suoi discepoli, giunse a Tiberiade, dove una folla di oltre cinquemila persone che lo seguiva ormai stremata aveva impellente bisogno di essere sfamata.

Le uniche provviste disponibili erano cinque pani d'orzo e due pesci che un ragazzo custodiva in una cesta, troppo poche per nutrire tutta quella folla: Gesù gli chiese di portarglieli, ordinò alla gente di sedersi, prese i cinque pani e alzando lo sguardo al cielo, rese grazie e li spezzò. Poi ordinò ai suoi discepoli di distribuirli a tutti i presenti, che miracolosamente mangiarono a sazietà.

Riguardo all'identificazione dell'autore del dipinto, come precisato dal professor Emilio Negro nello studio dedicato all’opera, siamo in presenza di una raffigurazione che evidenzia gli stilemi propri della pittura arcadica napoletana tra Sei e Settecento, derivata dalla conoscenza delle opere di Francesco Guarino e, soprattutto, di quelle di Luca Giordano.

La nostra tela replica infatti (sebbene con varianti: mancano gli angeli in volo, sono diversi i colori, la forma dei nuvoloni, ecc.) un'analoga composizione di maggiori dimensioni dipinta dal Giordano nel 1705 per la chiesa napoletana di Santa Maria Donnaregina Nuova (link: https://www.museodiocesanonapoli.com/complesso-monumentale-donnaregina/moltiplicazione-dei-pani-luca... ).

Le differenziazioni non devono destare meraviglia, poiché è noto come molti artisti fossero soliti replicare con taluni cambiamenti le opere più note di altri maestri, da cui traevano eventuale ispirazione.

In particolare, osservandone i caratteri stilistici, la tela è ricollegabile al modus di Angelo Solimena (Canale di Serino 1629 - Barra, 1716), capostipite di una famiglia di artisti (padre di Francesco Solimena, noto anche come l'Abate Ciccio) e studiò presso la bottega del Guarino.

Operò prevalentemente nel salernitano, ma fu il trasferimento a Nocera a portare a maturazione la fase più interessante del suo percorso artistico che, dopo aver ricevuto commissioni da nobili ed ecclesiasti, verso la fine della carriera ebbe l'opportunità di lavorare insieme al figlio Francesco, con cui si aprì alla conoscenza delle rutilanti soluzioni pittoriche adottate da Luca Giordano.

Della sua pittura ritroviamo questo singolare modo di dipingere con marcati sbattimenti di lume e un panneggiare secco ma efficace: questo dipinto costituisce un emblema della sua pittura, che si pone pertanto come un ideale anello di congiunzione tra i modi del suo maestro Francesco Guarino e il linguaggio pittorico barocco e neo-veneto di Luca Giordano e poi dello stesso Francesco Solimena.


INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

L’opera viene venduta completa di una cornice in legno dorata ed è corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati. È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.

In caso di acquisto dell'opera da parte di clienti non italiani sarà necessario ottenere un permesso per l'esportazione che richiede circa 10/20 giorni, la nostra galleria si occuperà di tutta la fase fino all'ottenimento. Tutti i costi di quest'operazione sono inclusi.

Contattateci, senza impegno, per qualsiasi informazione aggiuntiva.

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