Lotta di putti sul ponte dei Pugni a Venezia
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 - Venezia 1576) Bottega
Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 - Venezia 1576) Bottega
Lotta di putti sul ponte dei Pugni a Venezia
Scuola veneta, fine del '500
Olio su tela
105 x 144 cm.
In cornice 128 x 167 cm.
Provenienza: Lepke Kunst-Auction-Haus di Berlino, Asta del 1.6.1926, lotto 150, come Tiziano Vecellio, attribuzione di Wilhelm von Bode (1845-1929)
Degli oltre quattrocento ponti che costellano gli innumerevoli canali di Venezia ve ne è uno, in particolare, che è collegato ad una delle manifestazioni storiche più singolari della città: si tratta del Ponte dei Pugni, situato nel sestiere di Dorsoduro nei pressi di Campo San Barnaba, che deve il suo nome ad un’antica tradizione, ormai abbandonata, e che ha dato il tema al nostro interessante dipinto.
Esso infatti fu un piccolissimo campo di battaglia, sospeso sopra il canale, nel quale avveniva una vera e propria “Guerra dei Pugni”, qui insolitamente raffigurata con dei fanciulli che si azzuffano animatamente.
Da sempre considerata una delle tradizioni più sentite di Venezia, risalente XV secolo ma poi vietata nel Settecento, è ancora oggi rievocata durante il periodo del Carnevale di Venezia: non era altro che una zuffa tra gli abitanti di due fazioni avverse, i Castellani e i Nicolotti, che si scontravano sulla parte superiore del ponte, all'epoca del tutto privo di ringhiere, con lo scopo di gettare in acqua gli avversari.
Il dipinto, che si configura nell'ambito della scuola veneta del ‘500, riporta una tradizionale attribuzione al catalogo di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 - Venezia 1576) eseguita nel 1926 dagli storici dell’arte Wilhelm von Bode (1845-1929), fondatore nel 1904 del Kaiser Friedrich Museum a Berlino, Max Jakob Friedländer (1867-1958) e Hermann Voss (1884-1969).
Di seguito il link dell’opera pubblicata sul catalogo RKD: https://research.rkd.nl/nl/detail/https%3A%2F%2Fdata.rkd.nl%2Fimageslite%2F1580566
Ciò nonostante, per cautela attributiva preferiamo mantenere il dipinto come opera della sua bottega, lasciando aperta l'ipotesi che il maestro possa aver preso verosimilmente parte alla curiosa composizione (*1).
In molte opere di Tiziano Vecellio sono presenti figure di putti, non semplici elementi decorativi, ma portatori di un ruolo simbolico importante: spesso rappresentano la giovinezza, l'innocenza, la luce, ma possono anche avere connessioni con temi più profondi come l'amore, la vita e la morte.
La composizione del nostro dipinto riprende pedissequamente uno dei fregi, intitolato ‘’La lotta dei bambini sul ponte’’, che Tiziano realizzò per il suo palazzo di Venezia, situata ai Biri nel Sestiere di Cannaregio. Due opere simili, in forma di fregio, sono in possesso del Conte Lanskoronski a Vienna e di Bruckmann a Monaco.
Di seguito è riportata una riproduzione dell'incisione contemporanea di un monogrammista veneziano.
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L’immagine suggerisce un senso di vitalità che cattura l'animo dello spettatore, e per tale ragione deve essere interpretata in chiave allegorica: tali piccoli fanciulli intenti a divertirsi sono pertanto un inno alla vita, e un invito ad abbandonarsi agli impulsi e alle sensazioni che ci offre.
Possiamo a titolo comparativo menzionare la grande pala della ‘’Madonna Assunta’’ (Chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari di Venezia) dove molte delle pose dei putti raffigurati sono speculari a quelle del nostro dipinto (si veda nelle foto dei dettagli).
(*1) Resta filologicamente arduo ricondurre l’opera ad un nome specifico, anche muovendosi all'interno della prolifica bottega tizianesca che si articola nel XVII secolo con Marco Vecellio (Venezia, 1570 ca. - 1650 ca.). Per più di mezzo secolo ruotarono intorno a Tiziano schiere di pittori, diversi per provenienza, per qualità, per formazione. Della bottega facevano parte pittori come Francesco e Orazio Vecellio, Paris Bordon, Girolamo Dente, Polidoro da Lanciano, Jan van Calcar, Valerio Zuccate, Emanuel Amberge e molti altri. Oltre ai nomi appena menzionati, considerati suoi fedelissimi, molti altri aiuti, discepoli e collaboratori occasionali si succedono per breve tempo. Tra i molti stranieri i neerlandesi von Calcar e Sustris, i bavaresi Hans Mielich e Christoph Schwarz e lo stesso El Greco.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
L’opera viene venduta completa di una piacevole cornice ed è corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.
È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.
Contattateci, senza impegno, per qualsiasi informazione aggiuntiva.
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