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Ecce Homo

Francesco Trevisani (Capodistria 1656 - Roma 1746)

Francesco Trevisani
(Capodistria 1656 - Roma 1746)

Ecce Homo

olio su tela
74 x 61 cm.
in cornice antica 98 x 83 cm.

Provenienza: Christie’s, New York, 22/05/1998, lotto n° 70 (aggiudicazione id 13.800 $)

D25-071 IN ANTEPRIMA richiedi informazioni

L’opera proposta, raffigurante l’intensa immagine del Cristo incoronato di spine, riprende l’iconografia dell’Ecce homo ideata da Guido Reni, tema tanto celebrato nella carriera dell'artista e poi replicata dalla sua bottega in numerose varianti, con lievi differenziazioni l’una dall’altra, a testimonianza dell’enorme successo ottenuto.

La figura di Cristo è qui mostrata a mezza figura su uno sfondo monocromo, con indosso la corona di spine e in mano uno scettro di canna, entrambi simboli di regalità conferitagli dai soldati, per deriderlo durante la sua prigionia. Le sue mani sono legate da una corda e le sue spalle drappeggiate con un mantello di porpora.

I parallelismi iconografici più stretti si trovano soprattutto con l’Ecce Homo della Gemäldegalerie di Dresda, ma anche con i medesimi dipinti, sempre di Guido Reni, della Galleria Corsini di Roma e con quella conservato al Louvre (https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl010060765 ).


Nella tela traspare la capacità dell’autore di mostrare non solo la descrizione fisica, ma anche psicologica del Cristo che appare fisicamente ed emotivamente esausto, ma ugualmente la sua immagine è toccata da una indescrivibile grazia ed eleganza, agevolata dalla raffinatezza della tavolozza e da una luminosità morbida ed avvolgente.

In merito alla nostra versione, si tratta di un’opera che esibisce una precisione pittorica ed un’elegante compostezza tali da poter essere agevolmente accostata ai precedenti modelli renani; tuttavia, la stesura e la luminosità sembrano condurre la datazione a un momento successivo. In effetti, la drammaticità dell'immagine appare qui filtrata rispetto agli esempi della pittura naturalistica, qui rivisitati in virtù di una sensibilità classicista e quindi più pertinente all'età settecentesca.

L’opera è tradizionalmente attribuita alla mano di Francesco Trevisani, autore che ebbe occasione di avvicinarsi a tale soggetto in molteplici occasioni, tra cui l’Ecce Homo della collezione Fabrizio Lemme, i due esitati alla Sotheby’s di Londra il 9 luglio 2009, ed ancora quello del Musée des Beaux-Arts et d'Archéologie de Besançon (https://agorha.inha.fr/ark:/54721/369e72d3-60ff-4044-b703-77e1f97051e2 ).

La nostra opera in particolare è passata da Christie’s di New York il 22 maggio 1998 come opera di Francesco TREVISANI *

*IMPORTANT OLD MASTER PAINTINGS INCLUDING PROPERTY FROM THE THOMAS MELLON EVANS COLLECTION
22/05/1998, Christie’s, New York, Riproduzione pagina 84 del catalogo, lotto Lotto n° 70
Aggiudicazione totale: (13.800 $)


Le condizioni di conservazione dell’opera sono eccellenti, lo strato pittorico non presenta alcun tipo di problema, con piccoli ritocchi sparsi, consoni per l’epoca. Completa di antica cornice dorata.

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