Joseph Karl Stieler (Mainz 1781 - Monaco 1858)

Ritratti di Anna Dorothea von Medem, duchessa di Courland (1761-1821)

Olii su rame

38 x 32 cm.

In cornice 56 x 47 cm.

Siamo lieti di presentarvi questa qualitativa coppia di ritratti, eseguiti ad olio su supporto in rame, con tecnica sopraffina da un valente ritrattista agli inizi del XIX secolo.

Si tratta precisamente di due opere attribuibili al brillante ritrattista Joseph Karl Stieler, considerato tra i più affermati pittori del suo tempo, e pittore di corte bavarese dal 1820, che ereditò il suo stile elegante dapprima da Heinrich Füger, suo primo maestro a Vienna, e poi dal grande François Gérard, pittore di corte di Napoleone a Parigi.

La capitale francese ebbe un'influenza particolarmente forte sulla carriera di Stieler, dato che vi risiedette dal 1807 al 1808 e disse lui stesso che a Parigi "imparò a dipingere per la seconda volta".

Nel 1812 fu chiamato a Monaco dal re Massimiliano di Baviera e nel 1820 fu nominato pittore di corte da Ludovico I, per il quale realizzò non solo dipinti di incoronazione ma anche la Galleria dei Signori Importanti e la Galleria delle Bellezze.


In particolare questi dipinti, capolavori della ritrattistica tardo classicista, mostrano due intensi ritratti di Anna Carlotta Dorotea di Medem (Palazzo di Mežotne, 3 febbraio 1761 – Löbichau, 20 agosto 1821), proveniente per nascita dalla nobile famiglia tedesca dei conti Medem. Diventò poi duchessa di Curlandia grazie al matrimonio con Pietro Biron, l'ultimo Duca di Curlandia.

Intelligente e bella, la duchessa divenne una delle donne più ricche ed influenti d'Europa, tanto da venire immortalata da numerosi autori dell’epoca. Del primo dei due ritratti, dove lei è immortalata con un ventaglio, è possibile anche individuare una stampa dell’epoca (vedi dettagli fotografici).

Già menzionata l’alta qualità di questi due ramini che ripropongono lo stile e le capacità dello Stieler, capace di ottenere un risultato estremamente autentico ai suoi personaggi, grazie alla resa levigata, quasi porcellanata delle figure, gli incarnati rosei, in una composizione di straordinaria delicatezza emotiva, accentuata dalla regia di luce che accarezza i visi.