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Giudizio universale

Frans Francken II (Anversa 1581 – 1642) bottega

Frans Francken II (Anversa 1581 – 1642) bottega
Giudizio universale

Olio su rame
97 x 66 cm./ con cornice 121 x 90 cm.

Fine XVI / inizio XVII secolo

Monogramma "DF" nell'angolo in basso a destra

Provenienza: Asta Templum Barcellona, 9.10.2024, lotto 200, bottega FRANS FRANKEN (1581-1642) stima 15.000/20.000 euro

D25-117 Venduto richiedi informazioni

Questa affascinante tela ci mostra una ricca raffigurazione del Giudizio Universale, opera simbolica dell’esercizio della giustizia divina con la relativa separazione delle virtù dai vizi. Si tratta di un tema centrale nell'escatologia cristiana, con una composizione dinamica e complessa che si sviluppa su più livelli: l’autore ne ha sapientemente articolato la struttura su diversi scenari, in alto il Cielo, con la gloria del Paradiso, e in basso l’Inferno, con i dannati che vengono risucchiati verso le fiamme.

Al centro, in alto, domina la figura imponente di Cristo Giudice, attorniato da una luce sfolgorante. Con un gesto imperioso delle braccia pronuncia il ‘Giudizio Finale’, chiamando con sé in Paradiso i virtuosi e i giusti ed ordinando agli angeli di scaraventare i dannati nell’Inferno. Accanto a lui, in una posizione leggermente inferiore, si trova la Vergine Maria, che volge il capo con espressione di sofferenza e rassegnazione, e Giovanni Battista, nel ruolo degli intercessori.

Ai lati delle tre figure cardine dell’opera, numerose figure tra cui apostoli, profeti, santi e beati: tra questi si possono riconoscere Mosè con le tavole della legge, San Pietro con le chiavi, San Paolo con la spada.

Nel suo ruolo Cristo è aiutato ed accompagnato dagli angeli dell'Apocalisse; tali creature, che suonano le trombe risvegliando i morti per il Giudizio ed il destino degli uomini, per gli eletti ci sarà l’ascesa in cielo, mentre per i dannati la caduta negli inferi.

Bellissima la figura dell’angelo dalle fattezze femminili che sorregge due trombe, alle quali sono issate le bandiere con la croce di Gerusalemme, composta da una grande croce greca centrale, che simboleggia Cristo, e quattro croci piccole negli angoli interni, che invece simboleggia gli evangelisti (Matteo, Marco, Luca e Giovanni).

In basso, si assiste alla resurrezione dei morti, con corpi che emergono dalla terra. Sulla sinistra, i beati, attoniti e disorientati, vengono issati verso il cielo, talvolta aiutati dagli angeli, in un percorso faticoso che simboleggia la conquista della salvezza. 

Sulla destra invece, in un contesto avvolto dalle fiamme, angeli e demoni si contendono le anime, precipitando i dannati diretti verso la caverna infernale in fiamme, dalle quali spicca la pena della ruota dentata riservata abitualmente ai superbi.

L'opera, caratterizzata da un profondo senso drammatico e da una straordinaria attenzione all'anatomia e all'espressività dei corpi umani, oltre ad una straordinaria attenzione ai dettagli, si inserisce nella tipico produzione del fiammingo Frans Francken II (Anversa, 1581 - 1642) che, insieme alla sua brillante bottega, era uno degli artisti che si rivolsero a questo particolare soggetto in molte occasioni.

Figlio d'arte, Frans Francken II è considerato il vero protagonista della stirpe, colui che trasformò la bottega di famiglia in un centro di produzione noto a livello europeo. I suoi dipinti spesso di piccolo formato, inconfondibili a livello di stile, sono gioielli di grande tecnica.

L’artista era solito ritornare più volte sulle sue invenzioni e riprodurre diverse versioni dello stesso soggetto, coadiuvato da validi aiuti, spesso suoi famigliari, e che i suoi figli continuarono l’attività variando poco dalle composizioni già ampiamente sperimentate. Possiamo menzionare, a titolo comparativo, il Giudizio Universale, sempre attribuito alla bottega, oggi custodito all’Ermitage di San Pietroburgo (https://www.hermitagemuseum.org/digital-collection/32388?lng=en).

Giudizio Universale, Francken II, Frans (1581-1642), bottega, Olio su rame, 67x66 cm

L'accentuato descrittivismo contraddistingue il dipinto per l'attenzione e la precisione dedicata ai dettagli, tanto da poterlo accostare decisamente alla bottega Francken, anche se non possiamo escluderne il diretto intervento da parte del grande maestro.

Ottimo stato di conservazione.

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