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Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660) Bottega di

Le ninfe di Diana disarmano i cupidi dormienti (o Vittoria di Diana)

Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660)
Bottega di

Le ninfe di Diana disarmano i cupidi dormienti (o Vittoria di Diana)

olio su tela
61 x 73 cm.
In cornice 79 x 93 cm.

Breve video dell'opera: https://youtu.be/owUBSongxhw

D21-086 Venduto richiedi informazioni

Il bel dipinto proposto, raffigurante una gruppo di cupidi dormienti mentre vengono disarmati dalle ninfe delle dea Diana, è attribuibile ad un maestro attivo nel XVII secolo, perfettamente aderente ai modelli stilistici e compositivi del bolognese Francesco Albani (Bologna 1578 - 1660), presumibilmente formatosi nella sua prolifica bottega.

Discepolo di Annibale Carracci, Albani è considerato, insieme al Domenichino e Guido Reni, tra i maggiori esponenti del classicismo bolognese, estremamente richiesto dalla colta committenza dell’epoca. Grazie ad uno stile contraddistinto da composizioni a carattere idilliaco e pertanto compiacenti al gusto più intimo dei committenti, la maggiore produzione della bottega dell'Albani va ravvisata nei dipinti mitologici, piuttosto che in quelli a tema religioso.

La composizione in esame trae inspirazione da una sua opera in particolare, il “Trionfo di Diana”, conservato alla Galleria Borghese di Roma, facente parte di un ciclo di quattro tondi ispirati alle stagioni ed eseguito da Francesco Albani intorno al 1620 per la superba collezione della villa romana del cardinale Scipione Borghese.

La nostra tela, verosimilmente eseguita nella bottega dell’artista, raffigura alcuni Cupidi addormentati, disarmati su ordine della casta dea Diana, che domina la scena dall’alto, per mano delle sue fedeli Ninfe: una di loro spezza con il ginocchio un arco, altre due sottraggono delle frecce mentre un’altra ancora sta addirittura tagliando le ali con una forbice. La scena infine, ambientata in un rigoglioso bosco, vede altre ninfe che si apprestano a togliere dall’albero e bruciare uno scudo, che i vispi amorini utilizzavano come bersaglio.

Il soggetto raffigurato fu molto richiesto dai collezionisti dell’epoca per il forte significato allegorico, ovvero quello della vittoria della castità, personificata appunto da Diana, sulla futile bellezza di Venere. A differenza delle altre tre opere dell’Albani, raffiguranti le storie di Venere, nella nostra viene affrontato il tema della rivalità fra l’Amore e la Castità, virtù incarnate dalle due divinità, e del trionfo della casta Diana sulla bella Venere.

Il dipinto, di eccellente qualità, è proposto in condizioni di conservazione molto buone. Accompagnato da una cornice dorato. Una pulizia superficiale della tela ha restituito ai colori la loro originale brillantezza, e ha permesso di apprezzare appieno la sua raffinata impaginazione.


Come ogni nostro oggetto, l'opera viene corredata di certificato di autenticità a norma di legge (FIMA).

Per qualsiasi informazione aggiuntiva, siete invitati a contattarci, senza alcun impegno.
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