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Trionfo di Bacco e Arianna

Filippo Lauri (Roma, 1623 - 1694) cerchia di

Filippo Lauri (Roma, 1623 - 1694), cerchia di
Trionfo di Bacco e Arianna

olio su tela
fine XVII secolo

Misure (cm): tela 80 x 62
con cornice 91 x 71
D1001 Sold Request information

Il soggetto raffigurato nella splendita tela deriva dalle Metamorfosi di Ovidio, e riprende il momento dell'incontro tra il dio Dioniso, chiamato dai romani Bacco, e la bellissima Arianna, figlia del re di Creta, Minosse.

Arianna, innamorata di Teseo, viene ingannata ed abbandonata dal giovane ateniese che, in cambio del suo aiuto a sconfiggere il terribile Minotauro le aveva promesso di prenderla in moglie. L’eroe ateniese, al ritorno verso Atene la portò con sé, ma rrivati a Nasso, approfittò di un momento in cui la giovane principessa si era addormentata sulla spiaggia, per abbandonarla. Dopo aver appreso il tradimento del suo amato, sola sull'isola, Arianna iniziò poi a piangere senza tregua finché il suo dolce e triste lamento arrivò alle orecchie del dio Bacco, figlio di Giove e di una mortale che, quando la vide, affascinato dalla sua bellezza se ne innamorò perdutamente e decise di prenderla in moglie.

La tela riprende la fonte classica, ambientando la scena in un paesaggio idilliaco sulla costa dell'isola di Nasso, nel momento in cui irrompe il corteo del dio trionfante, accompagnato da ninfe, satiri ed animali, per stupire a far innamorare la principessa. In una scena ricca di corpi e di colori accesi, Bacco, al centro della scena è circondato dal suo corteo. Questa ricca composizione è accompagnata da satiri abbracciati alle ninfe. Tra questi Sileno che offre alla nuova coppia un cesto ricolmo di frutta. Nella parte superiore dell'opera, si notano due putti alati che accompagnano la dea Venere mentre osserva dall'alto la scena.

Questo tipo di rappresentazione, assieme a tutto il repertorio dei baccanali, godette di grande fortuna soprattutto a Roma a partire dal terzo decennio del Seicento. All'inizio con Poussin quale principale esponente nella diretta scia del Tiziano e poi proseguendo per tutto il secolo, con la partecipazione di autorevoli maestri, tra cui Lorrain, Spierinck e Lauri, artisti che contribuirono a sviluppare tale tematica in una affascinante convergenza di interessi e spunti artistici.

Proprio ad uno di questi, precisamente Filippo Lauri, possiamo facilmente accostare il dipinto in esame, autore di squisite composizioni a soggetto mitologico e arcadico, realizzate con leggiadria e un rapido pittoricismo. Tipico della sua pittura fu certamente il raggiungimento di un misurato equilibrio fra la propensione naturalistica ed il classicismo, prediligendo come tematica il genere del paesaggio con inserti di figura, ed abbandonando invece soggetti prettamente religiosi.

Il dipinto si presenta in ottimo stato di conservazione.

Con cornice dorata del XIX secolo.

Il dipinto, come ogni nostro oggetto, viene venduto corredato di certificato di autenticità fotografico a norma di legge.
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