Veduta di Venezia con il Canal Grande dalla chiesa di S. Croce alla chiesa di S. Geremia

1770 circa

olio su tela, cm. 92 x 152

con cornice cm. 132 x 74

Proveniza: Hampel, 30.03.2023

La bella opera proposta è da collocare nella bottega del grande vedutista veneziano Francesco Tironi (Venezia, 1745-1797) e costituisce una notevole dimostrazione delle doti espressive della sua attività.

Si tratta di una suggestiva veduta di Venezia, con uno scorcio del Canal Grande dalla chiesa di Santa Croce alla chiesa di San Geremia, nel sestiere di Cannaregio. Nella parte frontale della composizione è possibile ammirare la grande cupola con quella minore della Chiesa della Salute, sui cui svetta la statua della vergine che guarda la vittà.

Interessante, sulla parte sinistra della composizione, la chiesa ed il monastero aristocratico del Corpus Domini, un complesso sacro di Venezia demolito nei primi dell'Ottocento, e vicino la sommità della chiesa di Santa Lucia coronata dalle tre statue

Il dipinto deriva, seppur con qualche piccola variante, da un disegno del Canaletto conservato nella Royal Collection a [1], realizzato probabilmente negli anni trenta; tale inquadratura fu poi ripresa e diffusa dall’incisore Antonio Visentini [2] nel suo "Prospectus Magni Canalis Venetiarum”, ovvero una serie di vedute di Venezia tratte dalle creazioni del grande maestro veneziano.

[1] Canaletto, Il Canal Grande visto da nord-ovest, da Santa Croce a San Geremia, 1730-40 circa, Windsor, Royal Collection https://www.wga.hu/frames-e.html?/html/c/canalett/g1/canalg09.html

[2] Antonio Visentini, Il Canal Grande da Santa Croce verso est ‘Prospectus ab Aede S. Crucis ad PP. Discalceatos’, 1742, Windsor, Royal Collection

Nel Settecento Venezia vive in campo artistico e culturale un "età dell'oro". La veduta veneziana divenne un genere pittorico di grande successo, per soddisfare le esigenze di collezionisti e raffinati viaggiatori, di nobili, soprattutto inglesi e tedeschi, ma anche francesi, che visitavano la città nel corso del loro “Voyage d'Italie”, sintetizzando l’immagine di Venezia nella sua dimensione più distesa e caratteristica.

Accanto ad Antonio Canal ’il Canaletto’ (1697-1768), punta di diamante del vedutismo, un gran numero di artisti, attivi nella città lagunare, resero straordinaria questa stagione pittorica. Tra questi, Francesco Tironi (Venezia, circa 1745 - 1797), a cui a nostro avvisto è perfettamente attribuibile il presente dipinto, si caratterizza per un gusto eclettico, che fonde in maniera originale elementi desunti dal Canaletto o dal Marieschi (per la tipologia delle ‘macchiette’ e l’impianto compositivo delle vedute), con chiare influenze guardesche (per la resa sintetica degli elementi architettonici, definite in maniera fluente).

Nel dipinto qui considerato l’autore esibisce una buona descrizione degli elementi architettonici in piena luce, modulati da un morbido gioco chiaroscurale che fonde coerentemente i vari elementi compositivi, utilizzando una tavolozza cromatica dalle tonalità armoniose, rendendoli ricchi nell’espressione della tessitura.

La veduta, in ottime condizioni di conservazione, integra e senza restauri significativi, rintelata non di recente, è arricchita da una bella cornice dorata.