Castelbarco

Galleria Antiquaria

Fima - Federazione italiana mercanti d'arte

Theodoor van Thulden (Paesi Bassi 1606 - 1669) - Monogrammato T.V.T

Ritratto di donna con scimmietta come Allegoria del Gusto

Theodoor van Thulden
(Hertogenbosch, Paesi Bassi 1606 - 1669)
Presenta moonogramma dell'autore: T.V.T

Allegoria del Gusto


Olio su tela
108 x 88 cm.
In cornice lignea intagliata e dorata 130 x 110 cm.
D22-033 Venduto richiedi informazioni

Questa sontuosa opera d’arte vede raffigurato il ritratto allegorico di una giovane prorompente signora, accomodata davanti ad una tavola imbandita su cui troviamo della selvaggina, dei carciofi e un recipiente per il sale, la testa inclinata a sinistra, gli occhi semichiusi ed un sorriso accennato sulle labbra.

Riccamente vestita con un abito dagli ampi drappeggi, con fili di perle e pietre preziose tra i capelli velati, indossa una collana di perle al collo, preziosi cammei, orecchini e bracciali ornati di pietre preziose. Con la spalla e il seno leggermente scoperti, la giovane tiene un calice di cristallo ricolmo di vino nella mano sinistra mentre con la destra prende un'ostrica.

Una scimmietta, con un orecchino a pendente impreziosito da piccole pietre rosse, giace seduta sulla sua spalla ed addenta delle ciliegie.

Si tratta di un dipinto del maestro fiammingo Theodoor van Thulden (Paesi Bassi 1606 - 1669) - monogramma T.V.T in basso a destra (sull’ombra che il piatto decorato proietta sulla tovaglia) - allievo ad Anversa di Abraham Bryenbergh e più tardi stretto collaboratore di Rubens.

L’iconografia, molto celebre e ricercata al tempo, deriva da un prototipo realizzato da Abraham Janssens, ed in particolare da una serie allegorica dei Cinque Sensi, che comprendeva pertanto altre quattro raffigurazioni, anch’esse personificate da sontuose figure femminili accompagnate da animali ed oggetti particolari.

La rappresentazione allegorica, come allusione simbolica al contenuto dell'esperienza sensoriale, divenne estremamente popolare grazie alla pittura barocca.

Nel XVII secolo furono particolarmente apprezzate tali serie di dipinti costruiti attorno al tema dei cinque sensi, la cui composizione faceva appello ad allegorie completamente codificate. C'era infatti un codice animale: il cervo era l'udito, l'aquila o il gatto la vista, il cane l'olfatto, la tartaruga il tatto, mentre la scimmia, che vediamo nella presente opere, appunto la personificazione del gusto.

Gli oggetti svolgevano lo stesso ruolo: lo specchio per la vista, i fiori per l'olfatto, gli strumenti musicali per l'udito, i dadi e le carte o anche una statuetta per il tatto, ed infine, naturalmente, il vino ed il cibo per il gusto.

L'opulenza e la ricchezza evocate da questo dipinto, così come la stravaganza (la scimmia che indossa un gioiello all’orecchio) rispecchiano la vita di ricchi nobili e borghesi del XVII secolo di Anversa, importante porto e luogo di scambi commerciali, e spiega pertanto il grande successo che queste realizzazioni riscossero tra i collezionisti d’arte, desiderosi di possederne nelle proprie colazioni una versione.

Il contrasto tra la carne illuminata e i colori scuri del tessuto, i tocchi di luce dell'incarnato, delle perle e delle pietre, la plasticità del forme scultoree, illuminazione potente, sono elementi perfettamente riconoscibili dello stile del nostro dipinto.

Il dipinto si presenta in buono stato di conservazione, con una bella cornice in legno dorata.

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