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Ritratto di gentildonna con guanti e ventaglio

Francesco Paino, detto Monsù Paino (attivo a Milano nel 1650/1675 circa)

Francesco Paino, detto Monsù Paino (attivo a Milano nel 1650/1675 circa)

Ritratto di gentildonna con guanti e ventaglio


Olio su tela

115 x 89 cm.
In cornice 129 x 102 cm.


L’opera è corredata da studio critico redatto dal prof. Emilio Negro (Bologna)



D22-101 Venduto richiedi informazioni


Vi presentiamo questo pregevole dipinto, raffigurante una giovane ed avvenente gentildonna appartenente all’alta società lombarda, i cui caratteri di solennità nell’impostazione, la magnifica resa dei tessuti preziosi, la ricerca di una elegante luminosità, ne rendono un esemplare di altissimo livello di ritrattistica seicentesca.

L'opera, ben conservata, immortale la nostra graziosa fanciulla con le gote delicatamente rosate ed i capelli a boccoli ornati da cinque fiori freschi. Effigiata frontalmente di tre quarti, tiene con la mano destra un ventaglio chiuso, calzando ancora il guanto lungo fino al gomito e abbellito da nastri vermigli, mentre con la sinistra stringe l'altro guanto e si appoggia a un tavolo sopra al quale spiccano due grosse pere mature.

Data la simbologia di questi frutti, che per la loro forma evocano il ventre femminile e quindi associati a Venere, la dea dell'amore, e la giovane età della nostra effigiata, è verosimile che essa sia stata originariamente utilizzata come ritratto nuziale da mostrare al pretendente alla mano della fanciulla.

L'immagine della protagonista è opportunamente dipinta su uno sfondo scuro per farne risaltare i rutilanti colori dell'abito, l'abbondanza dei preziosi decori e i gioielli, cioè gli orecchini e la parure di perle con spilla e girocollo; i tessuti variopinti, i ricami dorati, i merletti e le gioie sono dettagliatamente descritti e perciò degni di figurare in un'enciclopedia del costume, testimoniando l'appartenenza della gentildonna ad un alto lignaggio sociale.

Riguardo ai caratteri stilistici della composizione è agevole rilevare che siamo davanti ad un'opera di un pittore di edotta cultura figurativa lombarda attivo durante il Seicento, nella quale confluiscono spiccati retaggi di cultura fiamminga; dunque un artista dal cui comporre, corretto, elegante e rigoroso, affiorano gradevoli accordi cromatici e cadenze pittoriche ispirate alla produzione ritrattistica del lombardo Pier Francesco Cittadini (1616-1681) e fiammingo Jacob Ferdinand Voet, modello riferimento anche in Lombardia.

Entrando nel dettaglio attributivo, le peculiarità della nostra composizione consentono di collegarne la paternità al modus pingendi di Francesco Paino, detto Monsù Paino (attivo a Milano intorno al 1650-1675), valido ritrattista riscoperto solo alcuni decenni or sono. Di origini fiamminghe, secondo alcune fonti originario di Anversa, si trasferì giovanissimo a Milano, divenendo uno dei ritrattisti più singolari attivi nell'Italia settentrionale nella seconda metà del XVII.

Nonostante la scarsità dei dati biografici forniti dalle fonti antiche milanesi, Francesco Paino è stato ugualmente oggetto di accurati studi recenti che hanno riscoperto e rivalutato la sua particolare personalità artistica. In particolare è stata scoperta della sua firma nella grande tela del 1656 raffigurante il Ritratto in un interno dei quattro figli del conte Maurizio Messerati (Collezione privata, si veda M. Bona Castellotti, La pittura lombarda del '600, Milano, 1985, p.671, fig. 431).

Si tratta di uno dei pochi ritratti di gruppo seicenteschi realizzati in Lombardia, mostrando infatti conformità stilistiche stringenti con la nostra tela, ossia lo stesso modo accurato di delineare le fisionomie, gli abiti e i panneggi, tipico di Francesco Paino.

Approfondimento consigliato: Grazietta Butazzi, in Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (a cura di), Il ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti, Milano 2002.

Il dipinto si trova in buone condizioni conservative.

Il dipinto è venduto assieme ad una piacevole cornice in legno dorata.

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

L’opera viene venduta corredata di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.
È anche possibile vedere il dipinto nella galleria di Riva del Garda, saremo lieti di accogliervi per mostrarvi la nostra raccolta di opere.

Contattateci, senza impegno, per qualsiasi informazione aggiuntiva.

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