Castelbarco

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Melchiorre Gherardini, detto Ceranino (Milano 1607 - Milano 1668)

L'Annunciazione

Melchiorre Gherardini, detto Ceranino
(Milano 1607 - Milano 1668)
attribuibile

L'Annunciazione


Olio su tela

cm. 118 x 135
con cornice antica 131 x 148 cm.


D22-046 Venduto richiedi informazioni


La superba annunciazione proposta è un’opera di pregio dotata di efficace intensità devozionale che, anche grazie alle dimensioni importanti, è in grado di coinvolgere ed affascinare lo spettatore.

Si presenta con uno schema iconografico piuttosto consolidato, con l’Arcangelo Gabriele sulla destra, di una bellezza eterea, che appare con aria imperiosa mentre porge alla Vergine Maria il supremo annuncio; sospeso in volo, con una mano regge i gigli bianchi, simbolo di purezza e castità, mentre  con l’altra indica la colomba irradiata di luce, emblema dello Spirito Santo, circondato da piccole figure angeliche tra le nuvole cariche di intensi bagliori e di giochi di luce, in pieno stile barocco.

L’opera si ascrive perfettamente alla corrente pittorica lombarda del Seicento, periodo artistico straordinariamente felice che, specialmente nella prima metà del secolo, vide succedersi una schiera impressionante di personalità artistiche di primo piano. Una vivacità artistica tale da trovare un termine di paragone solo nelle coeve scene romana, bolognese e napoletana, rendendo sotto ogni aspetto Milano, al pari di quelle capitali, uno dei centri nevralgici e più influenti della pittura italiana dell’epoca.

Analizzandone con attenzione i caratteri di stile e composizione, la tela si ascrive a nostro giudizi al catalogo di Melchiorre Gherardini (Milano 1607 - 1668), nome di primo piano del panorama artistico lombardo, discepolo nonché genero di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, a cui gli succedette nella direzione della bottega, conquistandosi appunto il soprannome di Ceranino.

Echi di Gaudenzio Ferrari, per la grazia dell’atteggiamento e la soavità dei volti, e un’evidente apertura alla lezione del Morazzone, soprattutto nel taglio dinamico del gruppo sacro, accentuato in particolare dalla posa dell’angelo sulla destra, si coniugano in quest’opera ai tratti tipici del Gherardini, quali il netto e raffinato tratto del disegno che delinea le figure, la predilezione per una gamma cromatica squillante e soprattutto il magistrale impiego del gioco di luce.

La nostra suggestiva opera testimonia il percorso artistico del Ceranino: in essa le figure mostrano le sue radici tardo manieriste e il suo debito verso il Crespi, mentre nella struttura della scena quella pittura sciolta e brillante che lo inserisce tra i maestri del barocco milanese, al pari di Giovan Battista Discepoli, detto lo Zoppo di Lugano, Francesco Cairo e i fratelli Nuvolone.

Pressoché contemporaneo di Caravaggio, ne rappresenta però l’antitesi. Non il reale, non il vero, ma l’ascesi, l’estasi, sono la sua visione pittorica, che ritroviamo perfettamente nell’Annunciazione proposta.

Il dipinto si trova in eccellenti condizioni di conservazione ed è completato da una cornice in legno dorato antica.

Per ulteriori informazioni inerenti l’opera, siete invitati a contattarci, senza impegno.

Dipinto corredato di certificato di autenticità fotografico a norma di legge.

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