Castelbarco

Galleria Antiquaria

Fima - Federazione italiana mercanti d'arte

Maria Maddalena e due angeli

Scuola lombarda, XVI-XVII secolo

Scuola lombarda XVI - XVII secolo

Maddalena Penitente e due angeli


Olio su tavola

63 x 49
In cornice 89 x 75

22-144 Venduto richiedi informazioni
Protagonista di questa splendida tavola una seducente Santa Maria Maddalena, semi nuda per ricordare il suo passato da peccatrice, lo sguardo colmo di devozione rivolto ai due angeli messaggeri alle sue spalle e le mani giunte in preghiera ad evocare il pentimento per la sua precedente vita.

A rendere estremamente affascinante la composizione i lunghi capelli sciolti che le adornano il corpo, lasciandone intravedere i seni, ulteriore richiamo alla forte femminilità di questa Santa, peccatrice e nello stesso tempo penitente, e quindi perennemente ritratta nell’ambivalenza tra sacro e profano, in un equilibrio tra la sensualità e l'ascesi spirituale.

La raffigurazione trae ispirazione dall’episodio della Leggenda aurea secondo cui, dopo la morte di Gesù, la Maddalena si ritirò in eremitaggio in una grotta della Provenza.

Come da tradizione, ad arricchirne l’iconografia sono presenti i canonici attributi, tra i quali il crocifisso, l’ampolla di unguento profumato, che usò per profumare il corpo di Gesù e la Bibbia aperta.

Interessante notare come il nostro autore in particolare ne delinei accuratamente le pagine, dalle quali è leggibile un passo del Salmo 41 (2-5) che ben si adatta alla sua situazione di piena devozione (*).

Per quanto concerne lo studio stilistico, siamo propensi ad accostare il dipinto alla cultura figurativa lombarda tra XVI e XVII secolo, la cui matrice deve essere ricercata attorno alle straordinarie creazioni importate da Leonardo il quale, anche grazie ad un nutrito gruppo di seguaci, contribuì in modo determinante a valorizzare la pittura in Lombardia.

In particolare, per quanto concerne la figura della Santa, l'autore deve aver preso ispirazione da quella dipinta dal pittore Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (1477 - 1549), oggi custodita a Toledo (Museo Nazionale de San Juan Bautista) a cui la nostra si ispira, seppure naturalmente estrapolata dal contesto naturale (http://www.fundacionmedinaceli.org/coleccion/fichaobra.aspx?id=443).


*Salmo 41, 2-5
Quemádmodum desíderat cervus ad fontes aquárum, ita desíderat ánima mea ad te, Deus: sitívit ánima mea ad Deum fortem vivum;
quado veniam et apparebo ante faciem Dei? Fuerunt mihi lacrimae meae panis die ac nocte, dum dicitur mihi cotidie: Ubi est Deus tuus?
Traduzione:
Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: Dov’è il tuo Dio?


Lo stato di conservazione è molto buono.

La tavola è presentata con una cornice in legno dorato del XIX secolo.


INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.
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