Olio su tela

62 x 53 cm.

In cornice 77 x 67 cm.

Splendida immagine della Maddalena innalzata in cielo da un gruppo di angeli, con lo sguardo devoto rivolto verso l'alto.

Si tratta di un'opera di grande fascino per il tangibile dualismo tra l’immagine estremamente femminile della Santa, ritratta come un'avvenente fanciulla discinta dai legni capelli, a ricordare il suo passato da peccatrice, e il momento in cui viene accolta nel regno di Dio: siamo quindi di fronte ad una figura estremamente fisica, immortalata nel suo desiderio di ascesi spirituale, con una straordinaria commistione fra carne e spirito.

Questa particolare iconografia trae ispirazione da una tradizione raccolta nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, secondo la quale la Maddalena dopo la morte di Cristo visse per trent’anni da eremita nel deserto: qui ogni giorno gli angeli le facevano visita, portandole i Santi Doni, e sollevandola in cielo al cospetto della gloria divina alleviando così ogni sua necessità materiale.

Dal punto di vista stilistico siamo di fronte ad una composizione i cui stilemi rimandano alla migliore cultura figurativa emiliana del XVII secolo; sebbene sia complesso identificarne un autore specifico, possiamo agevolmente riconoscere un'evidente vocazione stilistica improntata su un classicismo, che rimanda immediatamente alle composizioni del Domenichino.

Nel dipinto è presente, in basso, un affascinata brano di paesaggio che testimonia l’influenza nei confronti di Nicolas Poussin e Claude Lorraine, artefici del paesaggio classico.

L’utilizzo teatrale dell’illuminazione, che incarna l’intervento divino, crea un effetto scenico tipico del Domenichino, a sua volta ereditato dai Carracci presso i quali l’artista condusse il suo apprendistato insieme a Guido Reni e Francesco Albani.