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Il Giudizio Universale

Valerio Castello (Genova, 1624 – Genova, 1659) bottega

Valerio Castello
(Genova, 1624 – Genova, 1659)
bottega

Il Giudizio Universale con il dettaglio della Risurrezione dei Corpi
Probabile bozzetto preparatorio per affresco

Olio su tela
73 x 35 cm.
Con cornice cm. 85 x 47 cm.
D23-016 Venduto richiedi informazioni

Questa affascinante tela ci mostra un momento particolare del Giudizio Universale, soggetto estremamente raro e particolarmente gradito ai pittori barocchi, poiché permetteva di cimentarsi con pose contorte, movimenti convulsi e repentini, pathos e drammaticità in composizioni animate da una sontuosa teatralità.

La composizione si inserisce agevolmente nell’ambiente genovese di metà Seicento e precisamente nel repertorio figurativo di Valerio Castello (Genova, 1624 - 1659) interprete di una nuova concezione compositiva, in rottura con la precedente tradizione pittorica, attraverso un recupero dei maestri del Manierismo cinquecentesco e un'attenta osservazione delle opere dei fiamminghi e dei veneti presenti in abbondanza nelle collezioni genovesi.

Nessuno come Castello seppe interpretare, attraverso la vivacità del ritmo compositivo e della tavolozza, il sentimento nuovo di un'epoca che prediligeva una forte teatralità, che ben si adatta al nostro soggetto.

Nella parte superiore il pittore da risalto alla figura di Cristo giudice, avvolto da una luce celestiale ed accompagnato dagli angeli messaggeri; tali creature suonando le trombe annunciano il giorno del Giudizio ed il destino degli uomini; per gli eletti ci sarà l’ascesa in cielo, mentre per i dannati la caduta negli inferi.

La nostra tela illustra un particolare evento del Giudizio Universale, ovvero il momento in cui i defunti vengono risvegliati lentamente dal loro sonno.

In questa fase i corpi degli uomini si alzano dalla nuda terra, in una rappresentazione di intensa drammaticità, indifesi, molti ancora avvolti nelle bende del sudario. Con gesti ancora intorpiditi si sollevano e cercano di recuperare la propria corporeità, spaventati e increduli: alcuni sono ancora scheletri, altri vestiti, altri ancora nudi, altri a metà della trasformazione.

Nei volti dei risorti si vede lo stordimento provocato dal sogno della morte e la paura di ciò che accadrà loro: ora sarà infatti Cristo, che vediamo pronunciare il Giudizio benedicendo con la mano destra, a giudicarli e decidere se il loro sarà un destino di beatitudine o di dannazione.

In secondo piano possiamo riconoscere Caronte che traina i dannati sulla sua sua barca, circondato da figure diaboliche, scortati verso l’Inferno, annunciato dal riverbero delle fiamme.

La struttura del dipinto, con le due possenti figure posizionate agli angoli in basso quasi a formate due porzioni di arco, lascerebbero presupporre che siamo di fronte ad un prezioso bozzetto preparatorio, uno studio per un affresco o per una pala di maggiori dimensioni più complessa; ciò fa supporre che l'opera finale fosse destinata alla decorazione della campata principale di una residenza o di una cappella privata.

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto completo di una piacevole cornice dorata ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere  di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!
Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

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