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Fima - Federazione italiana mercanti d'arte

Giovanni Maria Butteri (Firenze, 1540 circa – Firenze, 1606)

Ritratto di Francesco I de' Medici/ Ritratto di Bianca Cappello

Giovanni Maria Butteri
(Firenze, 1540 circa – Firenze, 1606)

Ritratto di Francesco I de' Medici
Iscrizioni: a pennello in grafia cinquecentesca "FRANCESCO I”
Ritratto di Bianca Cappello
Iscrizioni: a pennello, in grafia cinquecentesca "BIANCA/ CAPPELLO"

Le opere sono corredata da studio critico redatto dal Professor Emilio Negro.

Olii su tavola,
cm. 51 x 41 ciascuno, in cornici a cassetta antiche cm. 68 x 58

PROVENIENZA: Hampel, Monaco, GEMÄLDE ALTE MEISTER, 30.06.2022, lotto 472 (stima 30.000-50.000 euro)
LINK: https://www.hampel-auctions.com/online-catalogue-detail.html?a=132&s=805&c=472

D22-037 Venduto richiedi informazioni

Siamo lieti di presentarvi questa pregevole coppia di dipinti, in eccellente stato di conservazione, che raffigurano, come dichiarato dalle rispettive iscrizioni, i ritratti ufficiali di Francesco I de' Medici (Firenze, 1541-Poggio a Caiano, 1587) e della moglie Bianca Cappello (Venezia, 1548-Poggio a Caiano, 1587), entrambi effigiati a mezza figura e leggermente in tralice.

Si tratta di una preziosa testimonianza della grande stagione ritrattistica del manierismo toscano, fiorentino in particolare, i cui tratti stilistici particolari permettono di assegnarne la paternità a Giovanni Maria Butteri (Firenze, 1540 c.- 1606), valente pittore epigono di Jacopo Pontormo e soprattutto allievo di Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino.

Il primo effigiato della nostra coppia fu il dottissimo figlio di Cosimo I e di Eleonora da Toledo, amante delle scienze, dell'arti e dell'alchimia, come testimonia il suo celeberrimo "studiolo" realizzato a Palazzo Vecchio a Firenze seguendo un complesso programma iconografico dell'umanista Vincenzo Borghini e sotto la direzione artistica di Giorgio Vasari.

Viene ritratto con i capelli, i baffi e la barba castani ben curati, mentre indossa una giubba di velluto di foggia tardo-rinascimentale, con le maniche decorate a strisce e abbottonata sul davanti, da cui fuoriesce il candido colletto con i bordi dorati della camicia sottostante; completa l'abbigliamento un elegante mantello rosso, foderato d'ermellino, con una grande croce patente bianca e una collana preziosa a cui è appesa un'altra croce "patente".

L'avvenente nobildonna, Bianca Cappello, era stata la sua affascinante amante veneziana e, dopo la morte della consorte Giovanna d'Austria (1578), divenne sua legittima moglie.

Anch’essa, una giovane parimenti di bell'aspetto, con lo sguardo dolce intenerito dagli occhi azzurri, porta i lunghi capelli ben acconci sulla nuca, divisi in due dalla scriminatura e raccolti sotto un sottile velo trasparente trattenuto da un filo di undici perle; veste un corpetto allacciato sul davanti con numerose piccole aperture laterali e una candida camicia con il collo a gorgiera di pizzo, con un girocollo sempre di perle, riprese anche nei preziosi orecchini.

Lo sguardo fiero di entrambi i personaggi effigiati e la loro postura statuaria, o meglio ancora ispirata alla numismatica classica antica, fanno risaltare l'intento palesemente celebrativo delle pitture, destinate a decorare le sale di rappresentanza dei più bei palazzi del tempo di proprietà di nobili e ricchi mercanti fiorentini.

Il desiderio di questi collezionisti, che ambivano a possedere tali nobili ritratti a mezzo busto realizzati dalle migliori botteghe pittoriche della città, era quello di evocare in coloro che le osservavano degli esempi virtuosi da seguire e tramandare alla posterità.

Il linguaggio figurativo che si evince dalla lettura stilistica delle tavole concorda con i più eleganti modelli di ritrattistica maschile e femminile del Manierismo dell'Italia centrale: si palesano infatti i segni stilistici propri del valente pittore Giovanni Maria Butteri, che realizzò una coppia di immagini ritrattistiche estremamente idealizzate pur non tralasciando puntuali descrizioni realistiche, come i dolci occhi azzurri di Bianca e i dettagli degli abiti indossati dai protagonisti.

Nelle opere è dunque agevole riconoscere analogie stilistiche con il migliore manierismo fiorentino, di cui rievocano il gusto compositivo essenziale eppure gradevole, la peculiare gamma cromatica dalle tonalità calde e brillanti e la temperie sobriamente classica dai robusti accenti neo-michelangioleschi: stilemi ricorrenti nelle pitture migliori licenziate tanto da Bronzino, quanto dal suo pupillo Butteri, negli anni della loro piena maturità artistica.

Eccellenti condizioni di conservazione. I dipinti sono completati da una coppia di cornici antiche in legno.

Per qualsiasi ulteriore informazione, siete invitati a contattarci.
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