Andrea del Sarto, pseudonimo di Andrea d'Agnolo di Francesco (Firenze 1486 – Firenze 1530) - Bottega

Madonna con Bambino, San Giovannino e tre angeli

Olio su tela

112 x 84 cm.

In cornice antica (difetti) 145 x 113

Siamo lieti di condividere un dipinto di grande fascino e rilevanza collezionistica, che riprende la celeberrima ‘Madonna con Bambino, San Giovannino e tre angeli’ realizzata da Andrea del Sarto (Firenze 1486 - Firenze 1530), uno degli esponenti più eccelsi fra i protagonisti del pieno Rinascimento fiorentino, definito dal Vasari pittore "senza errori", elogiandone la perfezione formale, la rapidità e sicurezza d'esecuzione.

Meglio conosciuta come “Madonna Corsini” dal nome del suo committente Alessandro Corsini, membro di una delle più importanti famiglie fiorentine dell’epoca, fu senza dubbio uno dei capolavori della prima maturità del Del Sarto, godendo di particolare fortuna presso i collezionisti fiorentini già all’epoca, spiegando le numerose copie, autografe o di bottega, che arricchiscono altrettanti musei internazionali [1].

L’opera è particolare anche nell’iconografia, poiché si ispira a quella trecentesca della Madonna dell’Umiltà, dove la Vergine è seduta a terra con il Bambino in grembo. Nella nostra tela, che non è una copia rigida ma presenza delle interessanti variazioni, vediamo San Giovanni Bambino che cerca di prende il suo cartiglio, tenuto da Gesù Bambino.

Di particolare interesse, come ulteriore variazione rispetto alla versione originaria, è l'aggiunta di fiori sparsi sul pavimento, dei piccoli garofani, tradizionalmente associati iconograficamente a cristo ed alla Passione.

La nostra composizione riprende pedissequamente l’impianto compositivo, che risulta essere razionale nonostante l’alta concentrazione di personaggi, grazie all’escamotage del drappeggio in alto che inquadra la scena come una quinta teatrale. La composizione è infatti densa, quasi compressa nella superficie pittorica, che soltanto in base all’impressione, al chiaroscuro e allo sfumato, ai motivi dinamici, alla rigogliose rotondità dei corpi dei bambini, sarebbe plausibile associarne verosimilmente la paternità ad un allievo della bottega di Andrea del Sarto che, sebbene con qualche personalizzazione, ne ha saputo restituire tutta la poesia.

Incentrato sulla ricercatezza delle pose e nella vivacità della materia cromatica, la sacralità dell’immagine è ammorbidita dai gesti spontanei dei protagonisti, che portano a far pensare ad una scena di vita quotidiana, più che ad un’immagine religiosa.

In opere come questa era sostanzialmente contenuta la nuova proposta per un’arte sacra profondamente immersa nello spirito innovatore della nuova classe dirigente fiorentina, tesa a contemperare l’aspetto religioso con quello profano. Una tendenza questa che procurò qualche problema ai pittori manieristi, specie a quelli più “sperimentali”, che attirarono le attenzioni della Santa Inquisizione, particolarmente sensibile al tema delle immagini, per le indicazioni che emergevano in quegli anni, dal Concilio di Trento.

L'ipera è completata da un elegante cornice di legno antica sulla quale sono presenti alcuni difetti e mancanze consone all'epoca.